Equalizzazione dietetica – escludere per disporre

Non insisterei con la gente di far uso di cibi più sani (ed escludere quelli dannosi) se fossero in grado di digiunare e disintossicarsi, ovvero guarirsi naturalmente.

Non metto ormai più in dubbio che:

  • il cibo in eccesso è causa del 99 % delle malattie (virali o croniche) senza escludere la vecchiaia, i difetti estetici e gli handicap
  • le varie forme di digiuno si sono provate nel corso della storia sempre operare miracolosamente ed efficacemente per trattare la causa primaria della malattia, non solo i sintomi. Sono state testate e documentate accuratamente da molti ricercatori negli ultimi 200 anni.
  • il cibo è medicina, e quella che viene considerata medicina tradizionale, fatta di pasticche e chirurgie asportatrici e robotizzanti, è in realtà Alternativa e Fantascientifica, un ultima spiaggia che accoglie, accetta e promuove l’uomo-zombie; senza togliere meriti al progresso delle tecniche di pronto intervento, il trattamento di malattie fisiche, mentali-comportamentali e post trauma non è affare di competenza della medicina tradizionale, che crea solo complicazioni e dispendio di denaro pubblico, oltre che opportunità di lucro ai danni di schiere di ignari e fiduciosi privati.

Ma è dannoso digiunare per tornare subito a mangiare i cibi che hanno richiesto un digiuno, oltre che difficile se non impossibile atto di volontà. Il potere di adattamento del corpo segue dei ritmi e cicli che non possono venire imposti capricciosamente.

Le diete funzionano più o meno tutte per qualcuno perché impongono restrizioni, la rimozione di certi alimenti o quantità. Le stesse diete non funzionano per tutti, per perdere peso, o per guarire, perché ignorano fatti ovvi come la capacità e necessità intrinseca del corpo di digiunare per molte ore al giorno, e anche per molti giorni o mesi di seguito. In questo caso la quantità si rivela il fattore più importante, da considerarsi in archi temporali più lunghi di qualche ora o giorno. Dal lato qualitativo ignorano la costituzione intrinseca umana (classe dei primati) che ha sussistito per interminabili anni sin dall’albore sugli stessi cibi che i nostri gibboni e siamanghi fanno uso (frutta, semi e noci), e che non si è mai adattata a fare uso esclusivo di certi cibi più moderni (carni e cibi processati).

gibboni
siamango

Per fare un paragone che mi aiuti a spiegare certi punti cocciuti, ho trovato sostegno da concetti musicali di cui ho fatto uso negli ultimi anni. Come ogni paragone, ha dei limiti per rappresentare fedelmente l’oggetto paragonato, quindi cercherò di non forzarlo inutilmente. Non sarebbe comunque la prima volta che qualche teoria si riferisce direttamente a frequenze per descrivere lo stato del nostro corpo, non pretendo spingermi a tanto. Nelle strumentazioni audio, l’equalizzazione permette di alzare o abbassare il volume di certe frequenze dello spettro sonoro percepibile, che spesso corrispondono ai vari strumenti musicali. L’equalizzatore viene applicato alle registrazioni audio originali; con ogni volume potremmo rappresentare le varie sostanze che compongono il nostro corpo, che derivano da quello che introduciamo regolarmente, e che siamo più propensi assorbire per genetica. A 0 faccio corrispondere un assunzione regolare di alimenti; al di sopra pronunciata, al di sotto scarsa. Il volume generale rappresenterebbe le riserve di energia custodite negli organi del corpo, a 0 in una situazione regolare intervallata di digiuno e consumazione.

Senza dubbio si tratta di una traccia audio in cui vari equalizzatori sono già stati applicati nel corso del tempo attraverso le abitudini alimentari. Un equalizzatore classico o rock può venire applicato a qualsiasi traccia audio, che sia di musica classica, rock o jazz. Senza la corretta equalizzazione certe frequenze restano soffocate, e quasi non sembrano esistere. Chi equalizza regolarmente insegna che togliere significa valorizzare (-less is more-): rimuovendo volume da alcune frequenze quelle che restano inalterate risultano meglio nell’intero mix audio.

esempio AUDIO

Traccia audio: my music

Organi in assenza di cibo: riposo, digiuno

Traccia stereo risultante – acidità/alcalinità di base

Cibo ingerito per molti anni di seguito: residui in circolazione

Cibo ingerito da piccoli o dal corpo materno

Cibo ingerito più regolarmente: stabilità, creazione di abitudini, mentalità

Cibo ingerito ieri: esperienza culinaria

E’ possibile alzare il volume di alcune frequenze, ma tanto vale quanto tenerle fisse e abbassare tutte le altre, controbilanciare con le riserve del corpo. E se aumento la percentuale di certi cibi sul totale automaticamente abbasso quella di tutti gli altri. In ogni caso escludo qualcosa di eccessivo per preferire, svelare, dar fiato ad altre cose che meritano il proprio spazio.

Paragonerei il primo approccio alla tendenza agli integratori e alle proprietà benefiche di ogni cibo-sostanza pubblicizzata. Facendo combaciare le proprietà di qualche sostanza coi bisogni più richiesti dalle persone sono stati creati prodotti commerciabili che rispondono alle autodiagnosi dei consumatori. Si tratta di un approccio additivo che non considera il resto dello spettro di frequenze, ma ha comunque funzionato per vendere medicinali, stimolanti e ogni genere di sostanza promettente.

Se si crede che qualche sostanza possa aiutarci, come non credere che anche rimuovere le sostanze esistenti possa avere risultati simili, se non migliori e più permanenti? E che senso ha disporre di riserve a cui non si sappia attingere?

L’approccio sottrattivo è più pertinente per l’equalizzazione dietetica come per l’equalizzazione audio. La nostra particolare musica suona senza interruzioni fintanto che respiriamo. Col digiuno di certe sostanze ritrovo pian piano le sostanze e la musica che suona in me sin da quando sono nato, e anche da prima, che non necessita di cibo né di stimoli; rimuovo pian piano ogni equalizzatore e ri-masterizzazione che determina la sonorità della mia traccia audio.

L’equalizzazione armonica del nostro organismo è un constante lavoro di aggiustamento, per la vita. Come scegliere i volumi di ogni frequenza? In molti casi non abbiamo possibilità di scegliere, troviamo quello che è disponibile, che tutti mangiano. E sono scelte molto buone al palato, che ci pentiremmo non aver fatto. Ma tante altre scelte altrettanto buone sono possibili giorno dopo giorno, anno dopo anno, se non fosse per la dipendenza che abbiamo da certi cibi, da quanto condizionano le nostre abitudini, il nostro presente e futuro. Abbiamo possibilità di scegliere? Di certo molto più probabilmente una volta che abbiamo a disposizione i cibi che abbiamo scelto di preferire; sembra banale, ma senza pre-disporre non possiamo scegliere altro che ciò che è disponibile attualmente. Non è possibile escludere per sempre.

E’ chiaro che in condizioni di salute i cibi che propongo escludere sotto non fanno male a nessuno, anzi, sono proprio quelli più mangiati dai molti. C’è però una bella, Enorme differenza quando la mancanza di salute ci obbliga a intervenire in qualche modo; oppure se consideriamo i quintali di questi cibi usati nel corso di anni o decenni, relativamente a problematiche meno preoccupanti come la vecchiaia, e i difetti estetici, la crescita spirituale, la performance sportiva, i rapporti sociali. Se intervenissimo nel modo sbagliato potremmo non fare un passo avanti per molti anni, come è successo nella mia esperienza e continua a succedere per tante altre persone.

Quelle che elenco sono le scelte più compatibili avendo deciso di fare del digiuno il mio equalizzatore Master per rimettermi in forma, per lasciare che la musica naturale trovi in me il suo strumento più accordato. In poche parole, preferenza ai cibi più leggeri, idratanti, digeribili, alcalinizzanti; addio ai cibi più tossici, concentrati, costipanti, acidificanti.

– non cibi, medicine, droghe, alcol, fumo, caffè, sale, aceto di vino

– cibi cotti in genere, sia freddi ma soprattutto bollenti

– cibi processati, raffinati, impacchettati a lunga scadenza, con troppi ingredienti, pastorizzati, insaccati

– prodotti animali, uova, latte

– latticini, formaggi

– carni inclusa carne di pesce, maiale (cadaveri)

– la colazione mattutina e la cena tarda; il cibo solido per intere giornate in caso di malattia

– amidi: pasta bianca, riso bianco, patate bollite e fritte

– cibi concentrati: zucchero bianco e di canna, creme grasse e olii vari, inclusi quelli nei dolci e biscotti

– combinazioni assurde, e meno assurde come panini con carni-formaggi, amidi con proteine, cibi acquosi con cibi concentrati, cibi incompatibili coi cibi da preferire

– cibi che resistono la completa masticazione e conseguente salivazione (Fletcherizing)

– frutta matura, fresca, locale, e bio, soprattutto a colazione (primo pasto dopo il digiuno)

– un pasto di un solo tipo di frutta in quantità sufficiente

– spremute ed estratti di verdura (NamaJ2 o simili)

– insalate miste crude combinate saggiamente

– olio di oliva di fresca spremitura

– acqua, pura, distillata, a basso residuo fisso: poco necessaria a chi già fa molto uso di cibi acquosi

– noci e semi non tostati; germogli

– riso integrale e pasta di grano-mais integrale, pane di fresca tostatura

– verdure cotte a vapore, il meno possibile

– ricotta e formaggio se misto a insalata cruda

– manzo o agnello di indiscutibile qualità con sola insalata cruda

– legumi in insalata senz’altre cose nello stesso pasto

– miele, olio di oliva EV

Per assioma: nonostante le abilitazioni alle vendite alimentari, e medicinali, l’ignoranza di quanto sopra crea schiere di ignari o desensibilizzati assassini e schiavisti tra i ristoratori, i farmacisti, i medici di base e specialisti, i genitori, e organizzazioni varie anche a livello mondiale.

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